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Git.md

File metadata and controls

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Uso di Git per il laboratorio di Algoritmi e Strutture Dati

In questo file si forniscono brevi indicazioni su come usare Git per lo sviluppo del laboratorio di Algoritmi e Strutture Dati. Git è un sistema di versioning del software maturo e ricco di funzionalità, qui si farà un breve cenno alle sole funzionalità indispensabili per portare a termine quanto richiesto dal corso, lo studente è invitato ad approfondire le parti di suo interesse consultando il libro open source Pro Git.

Configurazione Git

Git dovrebbe essere già installato e pronto per l'uso sulle macchine che utilizzerete per il laboratorio. Prima di incominciare, solo nel caso non abbiate mai effettuato questa operazione in precedenza, è necessario però che forniate a Git i dati necessari per tracciare i commit che farete. Per fare questo aprite un terminale e eseguite i seguenti comandi (nel seguito si assume che l'utente che digita i comandi si chiami Mario Rossi e abbia mail [email protected]):

git config --global user.name "Mario Rossi"
git config --global user.email [email protected]

Vi suggeriamo inoltre di attivare il supporto alla visualizzazione a colori dei risultati dei comandi git. Per far ciò usate il seguente comando:

git config --global ui.color true

Configurazione GitLab

GitLab è la piattaforma web adottata dal Dipartimento di Informatica per offrire agli studenti la possibilità di collaborare via Git usando un'interaccia simile a quella offerta dalla piattaforma GitHub. Il server GitLab offerto dal dipartimento è accessibile all'indirizzo:

https://gitlab2.educ.di.unito.it

Nota: Il server gitlab.educ.di.unito.it è in via di dismissione e non deve essere usato per nuovi progetti.

Al fine di poter creare copie locali dei repository presenti su GitLab è necessario configurare la propria macchina in modo tale che possa accedere al repository remoto. Git permette di accedere al repository remoto sia tramite ssh, sia tramite https.

Accesso via ssh (laboratorio Dijkstra)

Per configurare l'accesso via ssh è necessario creare una coppia di chiavi crittografiche e inserire la chiave pubblica tra quelle accettate dal vostro utente su GitLab.

Per far questo accedere alla vostra pagina su GitLab e cliccate sull'icona del vostro profilo (in alto a destra) e quindi su "Settings".

Sulla pagina che si aprirà cliccate su "SSH Keys" e seguite le istruzioni a video (in particolare siate certi di consultare la sezione che spiega come generare le chiavi ssh. Nota: in GitLab esistono due tipi di chiavi crittografiche che si possono caricare. La chiave generica per accedere e modificare il repository e una chiave di "Deploy" che può venire usata in sistemi di "Continuous Integration". A voi serve seguire le istruzioni per creare quelle che sono chiamate semplicemente chiavi "SSH".

Accesso via https (laboratorio Dijkstra e Von Neumann)

Per accedere via https, è necessario istruire git a utilizzare il proxy dei laboratori usando il seguente comando:

git config --global http.proxy 172.16.0.254:3128

Clonazione del progetto

Ognuno di voi ha a disposizione un utente su un'istanza della piattaforma gitlab ospitata dai server del Dipartimento di Informatica. Alla piattaforma si può accedere tramite browser aprendo l'URL: gitlab2.educ.di.unito.it.

Una volta effettuato il login, è possibile utilizzare l'interfaccia web per creare una copia personale del repository su cui lavorerete. Un membro per ogni gruppo acceda all'url: https://gitlab2.educ.di.unito.it/esposito/laboratorio-algoritmi-2016-17 e clicchi sull'icona "Fork repository".

Di default, l'interfaccia web proporrà di impostare i permessi del repository creato in modo tale da non permettere l'accesso a nessun altro utente che non sia esplicitamente un membro del gruppo di sviluppatori del repository. Non cambiate questa impostazione, pena la possibilità di vedere l'elaborato annullato perché qualcuno ne ha copiato il contenuto.

Aggiungete ora i membri del gruppo e i docenti di laboratorio al gruppo di sviluppo del progetto con ruolo "developer" (trovate l'opzione seguendo i menù Settings -> Members a partire dalla pagina del vostro repository). I nick name dei docenti di laboratorio sono "esposito", "damfer" e "pozzato".

L'avere a disposizione una copia del laboratorio non è ancora sufficiente per poter iniziare a lavorare: è infatti necessario creare una copia locale alla vostra macchina. Ogni membro del gruppo di lavoro si annoti la stringa di accesso al repository che è stato clonato: è la stringa che potete leggere sulla pagina del repository che avete creato; notate che potete scegliere tra l'accesso via ssh e via https. Si effettui un clone locale alla propria macchina aprendo un terminale e eseguendo il seguente comando:

  git clone GIT_REPO_REF

dove GIT_REPO_REF è la stringa di accesso menzionata.

Nota accesso https: la versione di git installata nei laboratori richiede di inserire il proprio login seguito dal simbolo @ subito dopo l'indicazione del protocollo. A titolo di esempio, riportiamo La stringa di accesso per il repository proposto dai docenti: (nel vostro caso dovrete sostituire l'URL con quello che vi siete annotati precedentemente):

 git clone https://[email protected]/esposito/laboratorioalgoritmi-2015-16.git

Comandi di base per lavorare

Git vi permetterà di salvare il vostro lavoro e manterrà la storia delle varie versioni che avrete creato insieme all'indicazione di chi ha effettuato ogni aggiornamento. Segue un elenco dei comandi principali che dovrete utilizzare:

  • status: mostra lo stato del progetto. File identici all'ultima versione salvata non vengono mostrati. File modificati, cancellati, o nuovi vengono visualizzati (con colori diversi se avete abilitato questa opzione).

  • log: mostra un log dell'evoluzione del progetto. Nel caso il progetto sia stato clonato le informazioni includeranno la storia del progetto originale.

  • add: aggiunge uno o più file alla "staging area". Il contenuto di questa area determinerà quali modifiche andranno a fare parte del prossimo commit. È necessario aggiungere esplicitamente tutti i file che sono stati modificati o creati.

  • rm: rimuove uno o più file dalla copia locale e dal repository al prossimo commit. È necessario aggiungere esplicitamente tutti i file che sono stati cancellati.

  • commit: salva lo stato del progetto.

  • pull: recupera lo stato del progetto "remoto" associato alla copia corrente e lo fonde con la copia attuale.

  • push: salva le modifiche fatte al repository locale integrandole nel repository remoto.

Esempio di ciclo di lavoro sul repository del progetto:

git pull # mi accerto che la copia locale sia sincronizzata con quella remota

... modifiche ai file del progetto ...

git add <lista dei file modificati>
git commit -m "messaggio che descrive le modifiche apportate"
git push # aggiornamento della copia remota

Aggiornamento della propria versione del progetto

Il progetto fornito dai docenti può subire variazioni e miglioramenti. Per poter aggiornare la propria versione all'ultima pubblicata dai docenti è necessario procedere come segue. Si apra una shell e ci si posizioni nella directory che contiene la copia locale del proprio repository. Vogliamo effettuare le due seguenti operazioni (l'ordine è importante):

  1. aggiornare la propria copia locale a partire dalla copia del docente;
  2. aggiornare la nostra copia remota (su GitLab) a partire dalla nostra copia locale.

Passo 1: effettuare un pull del progetto dei docenti utilizzando il seguente comando:

git pull [email protected]:esposito/laboratorio-algoritmi-2016-17.git master

Passo 2: effettuare il push della propria versione locale sul proprio repository GitLab:

git push

Branching e Merging con Git

Un branch è una linea di sviluppo di un certo repository. Git rende molto semplice lavorare su più branch e effettuare il merge (i.e., la fusione) di quanto sviluppato in due branch distinti.

L'utilizzo di branch è molto utile per diverse ragioni, ad esempio:

  • permette di non interferire con il lavoro dei colleghi; fino a quando non effettuerò il merge delle mie modifiche sul branch "master" gli altri colleghi potranno continuare a lavorare come se io non avessi modificato nulla;
  • permette di lavorare in modo più "atomico", la linea di sviluppo principale viene aggiornata solo quando una feature è pronta per essere integrata;
  • permette di organizzare meglio il lavoro; ad esempio molti progetti mantengono un branch "stabile" (di solito chiamato master), uno di sviluppo e uno per le idee che si vogliono esplorare.

Prima di vedere i comandi per creare e modificare i branch è utile capire che Git salva i commit come file contenenti il puntatore (in genere uno solo, ma possono essere più di uno) al commit "genitore" insieme a qualche informazione di contesto (come la mail di chi fa il commit e il messaggio di commit). Un branch è semplicemente un "puntatore" a un commit. In Git, a differenza di altri sistemi di versioning, le operazioni di creazione, modifica e cancellazione di un branch consistono nell'aggiornamento di tale puntatore e sono pertanto operazioni poco onerose.

Segue un elenco dei comandi più utili per lavorare proficuamente con i branch.

Quando invocato senza ulteriori argomenti git branch riporta la lista dei branch noti:

$ git branch

produce un output simile al seguente:

* branching
  master
  unity_tests

L'output mostrato indica che vi sono attualmente tre branch e che quello in uso è "branching". Il branch in uso determina il contenuto della working directory. In effetti, nel momento in cui un branch viene attivato (si fa il "checkout" del branch), Git fa sì che la working directory sia aggiornata in modo da riflettere il contenuto dell'ultimo commit effettuato sul branch attivato. Se questo non è possibile (ad esempio perché l'operazione genera un conflitto che farebbe perdere modifiche non ancora salvate con un commit) Git interrompe l'operazione con un messaggio di errore. Un altro effetto di un checkout è di spostare la HEAD in modo tale che punti al branch corrente. Questo implica che da questo momento in poi un commit andrà a modificare il branch corrente piuttosto che quello precedente.

Come menzionato, per lavorare su un particolare branch si usa il comando "checkout" seguito dal nome del branch che si vuole attivare. Ad esempio:

$ git checkout master

attiva il branch 'master' e produce un output simile a quanto segue:

M	Git.md
Switched to branch 'master'
Your branch is up-to-date with 'origin/master'.

il messaggio ci informa che il checkout ha avuto successo e che però il file Git.md era stato modificato ed è stato pertanto copiato nella working directory in sostituzione di quello salvato nel branch master. Questo comportamento è utile nei casi si inizi a lavorare su un particolare branch e ci si accorga strada facendo che le modifiche sono più sostanziose di quanto preventivato e che il lavoro merita di proseguire su un branch apposito. In questo caso creando un nuovo branch e facendone il checkout ci ritroveremo con tutte le modifiche già pronte per essere aggiunte al prossimo commit.

Volendo controllare che il checkout abbia avuto successo, potremmo usare nuovamente git branch per vedere lo stato dei vari branch. Procedendo con questa operazione otterremo il seguente risultato (l'asterisco accanto al branch master indica che, correttamente, il branch attivo non è più branching):

branching
* master
unity_tests

Supponiamo ora di lavorare su un nuovo progetto su cui sono stati effettuati tre commit. Il comando git log --decorate --oneline --graph --all mostra la storia del progetto indicando dove is trova la HEAD e quali sono i branch attivi. In particolare, l'opzione --graph indica a git di mostrare il grafo di come si è evoluta la storia del progetto (git log usa per questo una forma di ascii-art dove il simbolo * indica un commit e i simboli /, \ e | sono usati per mostrare le biforcazioni nella storia del progetto). Sul nostro repository di prova il comando restituisce il seguente output:

* bbcbc23 (HEAD -> master) commit 2
* 59b95df commit 1
* 4f49020 initial commit

L'output mostra che sono stati effettuati tre commit, che il branch master punta a "commit 2" e che la HEAD è agganciata al branch master. Le stringhe di lettere e numeri accanto alle descrizioni contengono i primi otto caratteri della firma sha1 dei commit: in Git ogni commit è identificato dalla sua firma sha1, è possibile effettuare il checkout di un particolare commit indicando tale sigla, es. git checkout 59b95df effettuerebbe il checkout del commit 1. Supponiamo ora di voler lavorare su una feature e creiamo un nuovo branch usando il comando:

git checkout -b feature1

Effettuiamo un commit ottenendo la seguente situazione:

* f252716 (HEAD -> feature1) commit 3
* bbcbc23 (master) commit 2
* 59b95df commit 1
* 4f49020 initial commit

Nota: il comando checkout -b feature1 combina in un comando unico l'effetto dei comandi git branch feature1 (crea il branch feature1) e git checkout feature1.

In questo momento il branch master non ha subito ulteriori commit e perciò è collegato in linea diretta con il branch 'feature1'. Nel caso volessimo effettuare il merge di master e feature1 Git semplicemente sposterebbe il puntatore 'master' in modo da farlo puntare al 'commit 3'. Si dice in questo caso che il merge si può fare in modo 'fast forward'.

Invece di effettuare il merge assumiamo invece che ci sia del lavoro da fare su master. Lasciamo in sospeso quanto stiamo facendo su feature1 e Effettuiamo il checkout di master seguito da un commit. Otterremo la seguente situazione:

* 884d3b5 (HEAD -> master) commit 4
| * f252716 (feature1) commit 3
|/
* bbcbc23 commit 2
* 59b95df commit 1
* 4f49020 initial commit

L'output mostra che feature1 e master contengono entrambi delle modifiche e che pertanto un merge fast forward non è possibile. Se a questo punto volessimo includere le modifiche apportate in feature1 dentro il branch master potremmo procedere usando il comando git merge feature1. Questo comando effettuerà un 'merge a tre vie'. In particolare discenderà nel grafo a partire dal branch corrente (master) e dal branch indicato (feature1) fino a trovare un antenato comune (commit2). A questo punto tenterà di fondere il contenuto di master, di feature1 e del commit 2 e (in caso di successo) creerà un nuovo commit che avrà come genitori sia master che feature1:

*   7464f65 (HEAD -> master) Merge branch 'feature1'
|\
| * f252716 (feature1) commit 3
* | 884d3b5 commit 4
|/
* bbcbc23 commit 2
* 59b95df commit 1
* 4f49020 initial commit

Si noti che feature1 è fermo al commit3 mentre il branch master è stato spostato per farlo puntare al commit contenente il merge. Questo è corretto, infatti il merge ha incluso in master le modifiche in feature1, mentre feature1 è rimasto invariato. Si noti comunque che a questo punto feature1 è direttamente collegato con master e che quindi un merge feature1 produrrebbe un merge fast forward:

*   7464f65 (HEAD -> feature1, master) Merge branch 'feature1'
|\
| * f252716 commit 3
* | 884d3b5 commit 4
|/
* bbcbc23 commit 2
* 59b95df commit 1
* 4f49020 initial commit

Risoluzione dei conflitti

Se due branch modificano entrambi, in modo differente, la stessa porzione di un file l'operazione di merge fallirà segnalando un conflitto. Assumiamo ad esempio che, diversamente da prima, i commit 3 e 4 abbiano introdotto un conflitto su uno dei file del progetto. In particolare assumiamo che gli sviluppatori stessero modificando la funzione 'swap' inizialmente definita come:

/**
 * Swaps the element at index p1 with the element at index p2
 * @param array the array containing the elements
 * @param p1    position of the first element
 * @param p2    position of the second element
 */
void swap(ArrayList<T> array, int p1, int p2) {
  T tmp = array.get(p1);
  array.set(p1, array.get(p2));
  array.set(p2, tmp);
}

e che nel branch feature1 lo sviluppatore abbia pensato che il nome delle variabili fosse troppo criptico e abbia deciso quindi di modificarli nel seguente modo:

/**
 * Swaps the element at index p1 with the element at index p2
 * @param array the array containing the elements
 * @param pointer1    position of the first element
 * @param pointer2    position of the second element
 */
void swap(ArrayList<T> array, int pointer1, int pointer2) {
  T temporary = array.get(pointer1);
  array.set(pointer1, array.get(pointer2));
  array.set(pointer2, temporary);
}

mentre nel branch master lo sviluppatore abbia invece pensato che fosse opportuno salvare qualche byte di prezioso spazio disco e abbia quindi eliminato il commento javadoc e modificato la definizione come segue:

void swap(ArrayList<T> a, int p, int q) {
  T t = a.get(p);
  a.set(p, array.get(p));
  a.set(p, t);
}

giustamente Git evita di prendere parte alla diatriba circa quale sia lo stile migliore e pertanto nel momento del merge si rifiuta di completare l'operazione emettendo il seguente messaggio:

Auto-merging f1.txt
CONFLICT (content): Merge conflict in f1.txt
Automatic merge failed; fix conflicts and then commit the result.

Prima di abortire Git modifica il file che contiene il conflitto inserendo dei marcatori per indicare le porzioni in conflitto. Nel caso in esempio, il testo della funzione swap è stato sostituito con:

<<<<<<< HEAD
  void swap(ArrayList<T> a, int p, int q) {
    T t = a.get(p);
    a.set(p, array.get(p));
    a.set(p, t);
=======
  /**
   * Swaps the element at index p1 with the element at index p2
   * @param array the array containing the elements
   * @param pointer1    position of the first element
   * @param pointer2    position of the second element
   */
  void swap(ArrayList<T> array, int pointer1, int pointer2) {
    T temporary = array.get(pointer1);
    array.set(pointer1, array.get(pointer2));
    array.set(pointer2, temporary);
>>>>>>> feature1
  }

Questa marcatura informa l'utente che la parte tra <<<<<<< HEAD e ======= è la versione "corrente" (i.e., quella presente nel branch in uso), mentre la parte tra ======= e >>>>>>> feature1 è la versione presente nel branch feature1. Per risolvere il conflitto è necessario modificare il file in questione scegliendo la parte che si vuole mantenere (o effettuando una fusione delle due parti). In questo caso noi decideremo di mantenere la versione nel branch 'feature1' e modificheremo tale porzione del file eliminando le marcature introdotte da Git e tutto ciò che compare nella parte 'HEAD', a fine lavoro avremo sostituito il testo sopra riportato in modo da leggere:

  /**
   * Swaps the element at index p1 with the element at index p2
   * @param array the array containing the elements
   * @param p1    position of the first element
   * @param p2    position of the second element
   */
  void swap(ArrayList<T> array, int pointer1, int pointer2) {
    T temporary = array.get(pointer1);
    array.set(pointer1, array.get(pointer2));
    array.set(pointer2, temporary);
  }

Una volta salvato il file, per risolvere il conflitto è necessario effettuare un nuovo commit che contiene le modifiche apportate (per effettuare il commit, come sempre, dovremo effettuare lo staging del file tramite git add e quindi effettuare il commit con git commit).

La situazione a valle del commit sarà:

*   1e9a44d (HEAD -> master) Fixed merge conflicts
|\
| * c34dd0d (feature1) commit 3
* | 17e2067 commit 4
|/
* f4d7159 commit 2
* 37c00b7 commit 1
* fb39147 Initial import

Nota: il processo sopra descritto è parzialmente automatizzato dal comando git mergetool. Se invocato il comando aprirà un "diff" grafico su ognuno dei file in conflitto e, una volta risolti tutti i conflitti, ci proporrà una finestra per effettuare il commit.